Seconda edizione dell’Design Week End a Ostuni, il nostro studio partecipa accanto a grandi studi come Lombardini 22, Oneworks, Park, PiuArch etc con una propria installazione.
Tre giornate di conferenze ed eventi ma anche di aperitivi e momenti di confronto informale tra professionisti del settore. il tema di quest’anno erano le relazioni.
LA NOSTRA INSTALLAZIONE
La nostra installazione voleva rappresentare un microcosmo simbolico, un dispositivo spaziale che traduce in forma tangibile la complessità dell’incontro umano. In particolare le quattro sedute, rivolte ciascuna verso un punto cardinale, non sono semplici elementi d’arredo ma incarnano visioni del mondo, tradizioni, modi di abitare il tempo e lo spazio. Sedersi su uno di questi pouf significa assumere, per un istante, la prospettiva dell’altro. Il tavolino ottagonale è l’asse attorno a cui ruotano le possibilità del dialogo e così il gioco di domande.
L’ottagono, forma intermedia tra il cerchio e il quadrato, tra l’infinito e il finito, suggerisce l’idea di una mediazione possibile: non il compromesso, ma l’incontro. È qui che si manifesta lo spazio dell’interrelazione, dove le differenze non si annullano, ma si riconoscono.
La lanterna con trama ottagonale diventa metafora del tempo che scorre e della luce come guida. Essa non illumina solo lo spazio ma anche la possibilità di comprensione reciproca. In un mondo spesso segnato dall’isolamento e dalla frattura, questa luce è invito a sostare, ascoltare, riconoscere.
L’ambiente circostante di piante vive e tessuti provenienti da mondi lontani come un giardino delle civiltà, racchiude la memoria di popoli e la loro apertura al futuro. Così, l’installazione diventa un invito a riflettere sullo scambio e sulla bellezza fragile del legame umano.