Disegnare è per lui un’elevata forma di intimità e il segno, sia esso risultato di un’idea o del caso, ha in sé il potenziale per essere qualunque cosa: luce e ombra, reale e immaginario, visibile e non visibile, logico e irrazionale, a volte involontario e indomabile. É unità spaziale e temporale, ritmo impresso sulla superficie. Qualunque sia l’esito, ogni strumento é lecito a definirne il percorso: dal primordiale carboncino alle meno convenzionali punte di ferro, carta di vetro, spugne d’acciaio e spazzole varie.